I primi sintomi che fanno presagire la gravidanza sono la scomparsa delle mestruazioni e la comparsa dei fenomeni simpatici (facilità alla nausea, stanchezza, ecc.). L'esame ginecologico potrà rilevare tutti i segni a carico dell'apparato genitale, che presi singolarmente non costituiscono evidenza di una gravidanza, ma che nel loro complesso possono portare ad una diagnosi di probabile gravidanza. Questa certezza, fino a qualche tempo fa, poteva essere ottenuta solo ad una gravidanza relativamente avanzata. Oggi, le conoscenze relative alle modificazioni ormoniche (soprattutto quelle causate dal trofoblasto), possono fornire una diagnosi molto precoce. Il trofoblasto riversa nel sangue della madre grandi quantità di gonadotropina corionica (HCG), che verrà eliminata attraverso l'urina. La diagnosi precoce si basa appunto sull'analisi di quest'ultima, oppure su un'analisi del sangue.
Esistono in commercio prodotti per il test di gravidanza, semplici da utilizzare, rapidi ed abbastanza sicuri nei risultati, anche se meno di quelli eseguiti in laboratorio: la risposta va quindi confermata da un test di laboratorio medico. Il test può essere eseguito fin dalla prima settimana della mancanza di mestruazione. Nel caso di negatività, specialmente per le donne soggette ad un ciclo lungo, sarà bene ripeterlo dopo 8-10 giorni.
Un altro metodo in grado di rilevare la gravidanza è quello ecografico. Il metodo permette di individuare l'embrione già dopo 4-5 settimane.